Brano: [...] le condizioni di ammissione dei partiti socialisti al Comintern.
Il IJI Congresso (22.612.7.1921) approvò le tesi sulla questione della tattica e quelle della struttura organizzativa dei partiti comunisti, e corresse alcune deviazioni di sinistra. Nell’intervallo tra il II e il III Congresso erano sorti i partiti comunisti cecoslovacco, francese, italiano, rumeno. Nei giorni stessi del Congresso, fu costituito il Partito comunista cinese.
Al VI Congresso (17.71.9.1928), parteciparono delegati dei partiti di 58 paesi. Nel rapporto di Zinoviev
si richiamò l’attenzione dei vari partiti sull’offensiva in corso del capitalismo e sulla necessità del fronte unito della classe operaia.
Il V Congresso (17.68.7.1924), che seguì di quasi un anno la fusione tra la II Internazionale e quella cosiddetta « due e mezzo », fu il primo tenuto senza la partecipazione di Lenin (scomparso il 21 gennaio). Al centro dei dibattiti vide il tema della parziale stabilizzazione del capitalismo e quello della bolscevizzazione dei partiti comunisti. Vi fur[...]
[...] del fronte unito della classe operaia.
Il V Congresso (17.68.7.1924), che seguì di quasi un anno la fusione tra la II Internazionale e quella cosiddetta « due e mezzo », fu il primo tenuto senza la partecipazione di Lenin (scomparso il 21 gennaio). Al centro dei dibattiti vide il tema della parziale stabilizzazione del capitalismo e quello della bolscevizzazione dei partiti comunisti. Vi furono presenti i delegati dei partiti di 49 paesi.
Al VI Congresso (17.71.9.1928), presenti i delegati dèi partiti di 55 paesi, il Comintern adottò il suo primo programma e affrontò i temi del pericolo di guerra e della rivoluzione coloniale.
Il VII Congresso (25.725.8.1935), presenti i delegati di 65 dei 76 partiti aderenti all’Internazionale, segnò una importante svolta nella politica del comuniSmo internazionale: nei loro rapporti, Dimitrov e Togliatti tracciarono infatti le linee della politica dei fronti popolari e dell’unità con le altre forze politiche contro il fascismo e la guerra. Il VII fu l’ultimo Congresso del Comintern. Otto anni p[...]
[...] la nuova situazione mondiale esigeva la capacità autonoma dei singoli partiti nell’af
frontare i problemi dei rispettivi paesi, il Comitato esecutivo riconosceva esaurito il compito della direzione mondiale accentrata di tutto il movimento comunista e dichiarava sciolto il Comintern.
I dirigenti
Segretari del Comintern furono, in ordine: G. Zinoviev, dal I al V Congresso indiuso; N. Bucharin, succeduto a Zinoviev nel 1927 e confermato dal VI Congresso del 1928; V. Molotov, che subentrò nel 1929, per breve tempo, a Bucharin; D. Manuilski, che ricoprì tale carica sino al VII Congresso. G. Dimitrov venne eletto dal VII Congresso e tenne l’incarico sino allo scioglimento del Comintern.
Per l’Italia, fecero parte del Comitato esecutivo del Comintern, in qualità di membri effettivi o supplenti: al II Congresso, G.M. Serrati; al III Congresso, U. Terracini, sostituito poi da E. Ambrogi; al IV Congresso A. Bordiga, E. Gennari, A. Gramsci; al V Congresso A. Bordiga, E. Gennari, R. Grieco, F. Maffi, M. Scoccimarro, A. Tasca, P. Togliatti; al VII Congresso G. Dozza, R. Grieco, P. Togliatti.
Nel 1936, con il Patto Anticomintern (v.) tra Germania e Giappone, fu data origine a una specie di « internazionale » fascista in funzione anticomunista, alla quale aderirono diversi paesi, compresa l’Italia.
50.000 moscoviti sfilano davanti al Palazzo dei Sindacati in onore dei delegati al VI Congresso deH’I.C. (luglio 1928)
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